Camilla Sweetness
Mi chiamo Camilla ed ho scelto l'Ashtanga Yoga per la vita.
Ti aiuto a scoprire ed imparare gli strumenti con cui trasformare la tua vita, ti sostengo nella scelta e nel cammino del viaggio che fai tu, quando serve io ci sono.
Non sono una terapista e non faccio miracoli, ma il mio lavoro sì, ed anche bene.
Credo nella trasformazione profonda lontana da soluzioni perfette e pronto uso, senza troppi fronzoli e a volte cruda, che risvegli la coscienza e porti l'anima in cammino verso una reale evoluzione.
Insegno Ashtanga con passione e dolcezza, seguendo il lignaggio di S.K. Pattabhi Jois e SharathJi Jois.
Eseguo trattamenti Reiki secondo il metodo tradizionale Usui e faccio consulenze per il riequilibrio energetico con i Fiori di Bach.
Conduco sessioni e corsi di meditazione nella tradizione del Ven. Thich Nhat Hanh e tengo laboratori olistici per l'evoluzione personale.
Nelle mie vite precedenti sono stata scienziata (chimica) e musicista (suonavo il violino ed il pianoforte) ed anche grazie a questo ho sviluppato un approccio al Lavoro Interiore ricco di metodo e di creatività.
Mi trovi dal vivo a Perugia nel mio spazio del cuore Yoga Shala Perugia o, se serve, a domicilio, ma per chi è distante con il corpo sono anche online per le consulenze.
In questo sito, fatto con cura e amore, puoi conoscere i miei progetti e le attività che porto avanti e prenotare i miei servizi di insegnamento e consulenza.
Cose belle che accadono
♢ TSP - The Sweetness Podcast - le pillole di yoga e trasformazione personale raccontate attraverso libri che amo e riflessioni che faccio
The Sweet Letter - la newsletter
Una faccenda personale. Condivido con te riflessioni sul Lavoro Interiore, lo Yoga e la vita che gira intorno, ti racconto di me e delle attività che faccio, ti mando spunti e piccole pratiche per coltivare la consapevolezza. E ogni tanto ti consiglio libri da leggere e musica da ascoltare, per nutrire la bellezza che hai nel cuore.
Vita da Yogini
Per chi non mi conosce, mi presento
Cado, sudo, mi rialzo, faccio figuracce e a volte rido sguaiatamente, piango, mi diverto, medito, mi arrabbio, mangio di più in compagnia, ho paura, pratico Ashtanga con impegno da tanti anni, mi piace la saga di Harry Potter, studio filosofia indiana, mi annoio con i discorsi mentali, canto, funziono per associazioni di immagini, percepisco cose che non tutti sentono. Sweetness è il mio nome di Dharma, Dolcezza Risvegliata del Cuore.
Mi avvelenano il glutine, i sotterfugi, il sentirmi esclusa o usata, la salsa di soia, le bugie, il disprezzo, il fumo, le persone non umili, le canzoni neomelodiche e la tecno. Forse anche altro ma al momento non saprei.
Nella vita ho imparato a chiedere, a fare la pipì senza appoggiarmi, a dire sì a me (e no agli altri), a non dare spiegazioni, a fare il bucato a mano, a prendere quando mi viene offerto, a ringraziare, ad uccidere scarafaggi, ad evitare le situazioni e le persone poco chiare, ad amare il kitsch, a riposare, a mangiare con le mani, a lasciare il beneficio del dubbio. Ad amare.
Potrei raccontare un mucchio di fregnacce ed essere diversa da come appaio, meglio verifichiate di persona. Su, solo leggerezza ma niente fregnacce quando si pratica Yoga, che alcune cose sono dannatamente serie.
Non è per la pratica, non solo.
Praticare in India non è come praticare in una qualsiasi Shala o in vacanza, richiede di stravolgere il ritmo e quanto di rodato mi porto dietro, confrontarmi con un mondo che dire diverso è un eufemismo, trovare le risorse mentali e fisiche per rimanere aperta al lasciarmi attraversare dalla vita fatta di rumore, caos, pioggia, caldo, sorrisi, passione, grazia. Lasciar andare la struttura, che di solito ti salva ma qui è d'intralcio, senza andare in mille pezzi, trovare un modo differente di stare nel mondo ritrovandolo solo in parte una volta tornata a casa.
La pratica rimane una costante che mi accompagna, trasformando dall'interno e permettendomi di processare tutto quello che accade fuori dal tappetino, dal cambio di dieta alle domande esistenziali sui massimi sistemi.
Perciò no, non è solo per la pratica in sé.
È per le esperienze di destrutturazione, dubbio, caos, pace, abbandono, fiducia. Del superare gli ostacoli cercando di essere una brava persona e lasciare che altro pensi al resto. Un po' come trovare il respiro appena si nasce, quando i polmoni sono pieni di liquido amniotico: brucia, è faticoso, terrificante. Ma se non scelgo di farlo con tutta me stessa, mi perdo la Vita.
Dove sta scritto che lo yoga è per tutti?
In che senso? Nel senso che chiunque può praticarlo, che non fa distinzione di credo, razza, corpo, mente, soldi, karma.
Ma per tutti chi?
Mi lasciano dubbi quelli che si propongono come esperti e salvatori, trovatori di soluzioni a costo zero di tempo ma non di soldi... che per ricomporci a partire dal nostro stato disgregato vanno benissimo, ma andremo semplicemente ristabilire lo zero. A smettere di sentire lo stress, l'angoscia ed il disagio, addormentandoci in parte.
Nulla di male nel ristabilire lo zero, l'equilibrio, la serenità, senza i quali non è che si possa fare molto. Basta sapere che per trasformarsi non è sufficiente. È sufficiente per ritornare nello spazio di sempre a fare le cose di sempre che ci riporteranno sotto lo zero di sempre, se non capiamo come modificare lo schema.
Ad insegnare gli strumenti per liberarsi, far assaggiare il gusto dell'indipendenza, dello scoprirsi più di quello che si pensa, della soddisfazione dopo la fatica, dell'intimità che che viene dal guardarsi davvero dentro, del sollievo di rifugiarsi in uno spazio sicuro sapendo che è solo una pausa, io ci provo. E non tutti rimangono o sono disposti a farlo, perciò no: lo yoga non è per tutti, ma solo per quelli che lo vogliono davvero.
The Sweetness Podcast
Si tratta di un podcast di evoluzione personale il cui nome proviene dal nome spirituale Dolcezza Risvegliata del Cuore, che ho ricevuto all'inizio del percorso di pratica nella tradizione del Ven. Thich Nhath Hanh. Questo luminoso maestro, Thay per i suoi discepoli, ha lasciato il corpo il 22 gennaio 2022 e portare nelle cose che faccio questo nome mi ricorda la responsabilità e la gioia di camminare nella direzione della consapevolezza e della crescita spirituale con determinazione e passione.
Ho voluto creare questo podcast in un momento in cui sentivo che condividere testi, riflessioni, meditazioni che sono stati e sono preziosi per me potesse essere l'equivalente di condividere un tesoro, ancore quando è necessario radicarsi e nutrimento per crescere come spiriti e persone.
Nella convinzione di poter mettere dei semi qui e lì senza pretesa, ma con la speranza che prima o poi questi nascano e trovino cuori coraggiosi a curarli e coltivarli.
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